Sale dell’Himalaya e sale Integrale: sono veramente buoni?

di | 19 Settembre 2016

famosi sali da cucina “Io uso il sale dell’Himalaya”, o “il sale dell’Himalaya fa bene”, è una frase che spesso ho sentito dire.

Per deformazione professionale e  per la mia caratteristica dell’essere analitica, ho iniziato quindi a studiare e cercare delle fonti che mi confermassero questa proprietà.

La cosa che mi ha sorpreso è sapere che questo sale non proviene dal luogo che lo identifica.

Ebbene si, sull’ Himalaya potresti trovare diverse cose, ma non sicuramente riserve o miniere di sale.

Ed allora da dove arriva?

Da una miniera antichissima ed enorme (la seconda più grande al mondo) che si chiama Khewra ed è situata  in Pakistan, a un centinaio di Km dalla celebre catena montuosa da cui prende il nome.

Si può dire che è un po’ come il kamut, detto anche grano del faraone, che non ha nulla a che vedere con i faraoni egiziani e le loro piramidi.  Un’altra trovata del marketing nella quale molti di noi ci sono cascati.

Ok, a questo punto potresti dirmi “ avrà pure origini diverse, ma ha comunque delle proprietà migliori rispetto al sale marino” .

Mi piacerebbe dire che hai ragione, purtroppo non è così. Il chimico ricercatore Dario Bressanini ha fatto alcuni simpatici esperimenti per dimostralo. Sono stati messi a confronto un po’ di sale integrale (acquistato al supermercato), del sale marino ottenuto facendo evaporare l’acqua di mare, un mucchietto di sale francese ed infine il famigerato sale dell’ Himalaya.

I risultati sono stato sconvolgenti: già i colori che si osservano hanno dell’incredibile (il sale ottenuto dall’ evaporazione dell’acqua di mare è bianchissimo rispetto a quello grigio proveniente da una miniera francese) e quello beige chiaro (sale integrale acquistato al supermercato). I colori ovviamente identificano residui contenuti  e quindi il grado di purezza.

Il sale marino ha meno impurezze rispetto a quello estratto dalle miniere.

Ma la cosa più impressionante per me è stata la valutazione dei singoli elementi chimici che contengono questi tre tipi di sale.

In breve, il sale dell’ Himalaya e quello integrale (accuratamente analizzati da lui) contengono infinitesime quantità di alcuni dei 84 elementi chimici della tavola periodica.

In altre parole questi sali non contengono chissà quale elemento “magico” rispetto agli altri comuni sali da cucina, anzi c’è da dire che per quanto riguarda lo iodio, (elemento utile al nostro benessere), il famoso sale rosa, ad esempio non ne ha traccia. Un altro elemento a noi utile com’è il ferro invece è contenuto così poco (massimo 0.5 g in un kg) che la quantità di sale che in genere noi utilizziamo (5 g/giorno) fa si che ne assumiamo quantità irrilevanti (massimo 0.25 mg) rispetto a quello che viene raccomandato solitamente (10 mg).

Singolare è invece il fatto che contengano alcuni elementi non buoni per il nostro benessere,(metalli pesanti), come cadmio e piombo, che possono causare danno al nostro organismo. Il sale rosa ne contiene, ma puoi stare tranquillo, il contenuto è anche’esso minimo, così da non farti rischiare l’avvelenamento.

L’unica grande differenza tra questi sali è quindi il costo, molto più esoso nel caso di quello che a detta di “esperti” è “magico” (sale rosa dell’ Himalaya) o del sale “integrale”,  rispetto al più comune sale da cucina.

A questo punto viene da chiedersi: il sale dell’Himalaya è veramente “magico”?

Sei ancora disposto a spendere molto di più per acquistarle questi “particolari” sali da cucina ?

La risposta che ti darai sarà sicuramente buona per la tua salute e per il tuo portafoglio.

Dott.ssa Nicoletta Paolillo

Biologa-Divulgatrice Scientifica

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