Le meduse anche se pericolose, possono essere utili per vari scopi. In Asia sono utili anche in cucina. Ricercatori del progetto europeo GoJelly stanno cercando di renderle risorse per noi

meduse in mare
Le meduse in alcune culture, come quella asiatica, rientrano nel menù. Qui da noi in Occidente sono celebri invece perché sono dannose se vengono a contatto con la nostra pelle.
Sempre più spesso, sulle coste Europee, si ritrovano in enormi masse che procurano gravi danni alle aziende di acquacoltura e maricoltura e bloccano i sistemi di raffreddamento delle centrali elettriche localizzate vicino alla costa.
Alcuni fenomeni ambientali come l’aumento delle temperature dell’acqua e l’eccessiva attività di pesca sembrano favorirne la proliferazione.
Possiamo trovare una soluzione a questa minaccia emergente?

logo progetto europeo Go Jelly
Di questo se ne sta occupando un gruppo di ricercatori di istituti scientifici e aziende provenienti da vari Paesi, grazie ad un progetto europeo GoJelly che ha l’obiettivo di studiare le meduse per renderle una risorsa.
GoJelly si occupa, in primo luogo, di fare studi di ricerca di base, dal momento che il ciclo vitale di molte specie di meduse è ancora solo scarsamente conosciuto ed è difficile prevedere i fenomeni di proliferazione. “Questo è ciò su cui vorremmo lavorare in modo da ridurre le grandi masse di meduse che raggiungono le coste”, spiega Jamileh Javidpour di Geomar, coordinatore del progetto GoJelly.
Contemporaneamente, si cercherà di capire cosa fare con la biomassa catturata

piatto di meduse
I ricercatori considerano di impiegare alcune specie per la produzione di alimenti. “Quando il prodotto finale sarà più vicino al gusto occidentale, e sarà prodotto nel rispetto delle leggi europee sulla sicurezza alimentare, potrà essere favorevolmente accolto dai consumatori”, sottolinea Antonella Leone, ricercatrice del Cnr, Istituto di scienze delle produzioni alimentari di Lecce. Infine, ancora più importante, è il fatto che questi organismi animali contengono collagene, una sostanza molto ricercata nell’industria cosmetica.
Le meduse potrebbero anche essere utilizzate come fertilizzanti in agricoltura o come mangimi in acquacoltura. “I pesci negli allevamenti sono attualmente alimentati con altri pesci catturati, e ciò aumenta il problema della sostenibilità. L’impiego di meduse utilizzate come mangime, oltre che rappresentare un prodotto molto più sostenibile, contribuirebbe a proteggere le risorse ittiche naturali ” dicono i ricercatori di GoJelly.
I ricercatori Cnr, anche in collaborazione con aziende private, svilupperanno l’opportunità di utilizzare il potenziale dell’enorme biomassa di meduse per promuovere lo sviluppo di prodotti innovativi.
Nel progetto, Antonella Leone e i suoi colleghi presso l’Ispa-Cnr di Lecce studieranno le caratteristiche biochimiche / nutraceutiche / microbiologiche e nutrizionali delle meduse del Mediterraneo e dei mari europei per il loro possibile sfruttamento come alimento, ingrediente alimentare o come fonte di composti bioattivi.
“Gli studi hanno dimostrato che il muco delle meduse può imbrigliare le microplastiche. Pertanto, vogliamo verificare se da esse possano essere prodotti dei ‘biofiltri’. Questi biofiltri potrebbero essere utilizzati negli impianti di trattamento delle acque reflue o nelle fabbriche in cui si produce microplastica “, spiega la ricercatrice di Geomar.
Non ci rimane che aspettare i risultati di questo progetto e nel frattempo iniziare a simpatizzare un pò di più con questi esemplari affascinanti, che potremmo incontrare durante le nostre nuotate al mare.
Dott.ssa Nicoletta Paolillo
Biologa- divulgatrice scientifica
Fonte: Cnr