Sai interpretare le etichette alimentari velocemente?

di | 28 Novembre 2020


Siamo ormai molto attenti a mantenerci in forma anche attraverso l’alimentazione.

Per fare questo però c’è bisogno di conoscere bene cosa ingeriamo.

E’ sempre più importante infatti scegliere e portare sulle nostre tavole alimenti buoni per la nostra salute.

Il Ministero della Salute ha divulgato qualche anno fà un piccolo opuscolo dove viene spiegato come leggere le etichette dei prodotti in commercio. 

E’ stato scritto poiché le norme che regolano questo settore sono cambiate: le etichette sono diverse e bisogna capire come leggerle.

In questo articolo voglio farti un breve sunto di ciò che riporta più in dettaglio l’opuscolo.

Ti indico qui di seguito alcuni punti fondamentali, in modo che tu possa tenerli bene in mente:

Per ogni alimento ci sono due tipi di indicazioni:

1) Obbligatorie: 

  • Denominazione dell’alimento: il nome può farti capire di che si trattaElenco degli ingredienti: così puoi sapere se ci sono sostanze (allergeni) che possono causarti allergie o sostanze dannose per la tua salute (alcuni tipi di oli).
  • Durata del prodotto: così puoi accertarti del TMC (termine minimo di conservazione) che vale per specifici prodotti, oppure della fatidica scadenza.
  • Condizioni di conservazione ed uso: per evitare sprechi e conservare bene gli alimenti.
  • Paese d’origine e provenienza: per capire da dove arriva ciò che mangi.

Un esempio pratico e comune che può aiutarti a capire i concetti indicati, sono le indicazioni che trovi stampate sulle uova.

2) Complementari

  • Indicazione nutrizionali: per sapere quali e quante sostanze nutritive ha ogni alimento ed il beneficio che può darti.
  • Indicazione nutrizionali in sintesi: “senza…”, “a basso contenuto”, “con ridotto contenuto” 

Bene, queste indicazioni sono importanti e conoscerle come già ti ho detto è fondamentale se vuoi mangiare bene e stare in salute. 

Cerca però anche di leggere ed interpretare bene ed in modo critico ciò che leggi. 

Per farti capire il concetto ti porto giusto un paio di esempi:

  1. Durata del prodotto: 

stai bene attento alla frase che leggi, ce ne sono due simili quali:

“Da consumarsi preferibilmente entro il…”  e “Da consumare entro il…”.

Il primo caso è un TMC, mentre il secondo è una vera data di scadenza.

A prescindere dalla dicitura, che è importante, come ho già scritto in un altro articolo che ho scritto, ogni alimento non ha un’orologio interno che gli indica la sua fine. 

Le date che vengono indicate, sono state decise dopo aver effettuato diversi studi a riguardo, nei quali è stato visto quanto dura in linea di massima quello specifico alimento, senza che questo perda tutti i principi nutritivi e/o senza che venga attaccato e quindi deteriorato da microrganismi, che potrebbero essere nocivi anche per la tua salute (vedi intossicazioni alimentari da salmonella, ecc.).

Ti faccio anche notare che ho usato il termine “potrebbero”, perché ognuno di noi reagisce diversamente a qualsiasi cosa.

Molte persone mangiano cibi avariati, senza che accade loro nulla.

Con questa mia ultima indicazione ci tengo a precisare che non voglio assolutamente invogliarti a mangiare alimenti, senza tenere conto delle informazioni riportate nell’etichetta.

Voglio solo farti rifletter di più su ciò che leggi e mangi.

Io suggerisco che devi essere tu in primis a valutare con i tuoi cinque sensi l’alimento, a prescindere dalla data indicata. 

Il motivo è molto semplice (faccio come si suol dire l’avvocato del diavolo!). Supponiamo che capitati nel tuo piatto un alimento la cui data di scadenza è lontana, ma l’alimento risulta comunque di aspetto o di sapore strano.

Ecco, questo è il caso tipico dell’alimento che è avariato a causa spesso di una cattiva conservazione.

La data di scadenza indica che è buono, mentre la realtà è ben diversa.

In genere, devi sempre tener in considerazione che gli alimenti che contengono molta acqua (latticini, frutta, verdura, carni, pesce, ecc) sono più deteriorabili rispetto a quelli che ne hanno poco o nulla (pensa per esempio alle farine, allo zucchero, agli alimenti in polvere, alla frutta secca, ecc).

Questo perché l’acqua è il maggior nutrimento per tutti gli esseri viventi perciò anche per i microrganismi che quindi colonizzano l’alimento, deteriorandolo.

2) Indicazione nutrizionali: 

sulle etichette vengono riportate le calorie che ogni alimento dà; questo è vero, ma in realtà relativamente, per due motivi, uno diretto ed uno indiretto.

Il primo è che le calorie indicate si riferiscono spesso all’alimento in una specifica condizione di integrità, di conservazione, ecc.

E’ il caso di tutti gli alimenti ad esempio della catena del freddo, che trovi nei banchi frigoriferi dei supermercati.

Il secondo motivo è più intrinseco e riguarda le calorie effettive che quell’alimento fornisce a te. Queste possono essere diverse rispetto a quelle indicate. Ciò dipende dal tuo metabolismo ed anche da quando mangi quell’alimento. 

Come ho già scritto in un altro articolo, la mattina ad esempio il corpo riesce a metabolizzare maggiormente gli alimenti, rispetto alla sera.

Quindi se sull’ etichetta del prodotto, ad esempio di uno snack, c’è scritto 100 kcal, è probabile che tu riesca a consumare tutte quelle 100 kcal se la mangi al mattino, ma non è detto che sia lo stesso, se decidi di mangiarla la sera.

In questo ultimo caso infatti una parte delle calorie non verranno consumate e si accumuleranno nel tuo corpo, sotto forma di zuccheri e grasso.

Convieni sicuramente, quindi con me a questo punto, che l’indicazione delle 100 kcal che la confezione dello snack ti fornisce è relativa Stesso discorso vale per le indicazioni fornite dei nutrienti che lo compongono (proteine, lipidi, carboidrati, ecc).

Il consiglio del mese è

Valuta sempre con attenzione le indicazioni che ti vengono fornite sulle confezioni degli alimenti, che decidi di mangiare.

Saper leggere le etichette è un tuo diritto e dovere, come anche saperle interpretare.

Dott.ssa Nicoletta Paolillo

Biologa- Divulgatrice Scientifica

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