
Come preferisci mangiare le patate? Fritte, bollite o al forno?
Tra gli alimenti scelti per i menù tradizionali di questo particolare mese dell’anno e cioè quelli di natale e capodanno, ci sono probabilmente anche loro.
Le patate, tra i pochi vegetali che in qualsiasi periodo dell’anno o qualsiasi stagione vengono usati per cucinare primi, secondi, contorni e anche dolci.
A prescindere dalla portata, la domanda che sorge spontanea è: fanno bene?
Sulle patate, come per tanti altri alimenti, sono state fatte numerose ricerche negli anni, sia per conoscere le proprietà e sia per capire come usarle in modo corretto, per non nuocere alla salute.
In un mio precedente articolo, ho già indicato alcuni pericoli che possono esserci dietro ad alcuni alimenti come le patate.
Le patate, soprattutto quelle fritte, sono un alimento molto ben apprezzato dai bambini, anche se in realtà, sappiamo tutti che, pure gli adulti ne vanno ghiotti.
Spesso a me capita anche di vedere persone seguire una dieta, ma che davanti ad una porzione di patatine fritte, dimenticano il loro programma alimentare e fanno di tutto per mangiarne un pò.
Alle patatine fritte non si comanda! Potrebbe essere uno slogan di tutti.
E’ risaputo da tempo che mangiarle spesso fritte, può nuocere alla salute. La frittura è in effetti una modalità di cottura molto discussa, sia dagli esperti in nutrizione, che dagli amanti della cucina.
Recentemente, uno studio che ha raccolto i risultati di varie ricerche scientifiche sull’argomento, ha analizzato la relazione che c’è tra le patate, cucinate in vario modo (bollite, fritte, al forno) e il rischio di mortalità per le cause più conosciute, tra le quali la malattia coronarica, l’ictus, il diabete di tipo 2, il cancro del colon-retto e l’ipertensione.
In parole molto più semplici, i ricercatori di questo studio hanno voluto indagare su quanto mangiare patate cotte in un certo modo, può influire nell’avere una o più delle malattie indicate.
Lo studio ha evidenziato diversi aspetti, tra i quali quello che il consumo di una porzione giornaliera di patate bollite o al forno o anche sotto forma di purè, non è associato il rischio di ipertensione, al contrario invece del diabete di tipo 2.
I ricercatori hanno anche scoperto che aumentando di 150g ogni giorno, la quantità di patate fritte consumate, c’è il rischio di insorgenza di diabete di tipo 2 e inoltre di soffrire di ipertensione.
I ricercatori, valutando tutti i risultati degli studi analizzati, hanno concluso che il consumo totale di patate non determina il rischio di molte malattie croniche, ma potrebbe causare un piccolo aumento del rischio di diabete di tipo 2, soprattutto se consumate bollite.
Consiglio del mese
Mangia sempre con moderazione e varia l’alimentazione. Se scegli di consumare delle patate, ricorda che il consumo smoderato di quelle bollite può aumentare il rischio di avere il diabete di tipo due.
Dott.ssa Nicoletta Paolillo
Biologa – Divulgatrice scientifica in Nutrizione
Fonte: Pubmed