
Da molto tempo ormai si sa che consumare frutta fa bene al nostro organismo.
E’ stato dimostrato che mangiare frutta, fa diminuire il rischio di avere malattie croniche come il diabete.
Per questo motivo ci sono spesso e volentieri attività promozionali riguardo gli effetti protettivi della frutta sulla nostra salute.
Come mangiarla?
Molto spesso capita però di non poter consumare la frutta e/o trovarsi davanti un succo di frutta e essere indecisi se berlo oppure no.
Ormai è da tempo noto che bere i famosi succhi di frutta causa un picco della glicemia dopo i pasti. Per tale motivo gli esperti sconsigliano di limitare l’assunzione di succo.
Gli attenti alla linea vanno alla ricerca di succhi di frutta senza zucchero.
La ricerca scientifica ha dimostrato che consumare succhi di frutta può far aumentare il rischio di insorgenza del diabete di tipo 2.
La causa di ciò sembra essere nella minore quantità di fibre che c’è nel succo di frutta rispetto alla frutta intera.
Proprio questa problematica ha fatto accrescere la popolarità dei frullatori di “estrazione dei nutrienti” che omogeneizzano la frutta intera per creare “frullati” senza la rimozione delle fibre.
Questa forma di lavorazione è in contrasto con gli spremiagrumi tradizionali che eliminano la polpa.
C’è però anche da dire che la maggior parte degli studi che riguardano l’associazione tra frutta e glicemia si basano su prove sperimentali che utilizzano succhi di frutta privi di polpa e non estratti.
Rimane quindi poco chiaro se è un bene oppure no consumare estratti di frutta.
A tal proposito viene in aiuto un’indagine inglese.
Questo studio ha evidenziato che per adulti con peso normale, consumare l’estratto di frutta è salutare, poichè non innalza la glicemia, rispetto al consumo del frutto intero.
Un ulteriore successivo studio ha voluto analizzare cosa accade invece nel caso di individui obesi.
Lo stesso studio ha inoltre voluto valutare se l’estrazione di nutrienti dai frutti con semi riducesse la glicemia. Sono stati analizzati due diversi frutti con semi: lamponi mescolati con mango e frutto della passione mescolati con mango.
Perché usare frutti con i semi?
E’ stato scelto l’uso di frutti con semi perché in uno altro studio su giovani sani, il consumo di estratti di frutta mista ha ridotto la glicemia, rispetto al frutto (intero) non estratto.
Si è ipotizzato che l’uso di frutti con semi riduce la risposta glicemica, poiché la fibra (e i grassi/proteine) dai semi vengono rilasciati e diventono disponibili.
Questa modalità di utilizzo è quindi paragonata a mangiare il frutto intero, dove la maggior parte dei semi rimarrà intatta.
A differenza della miscela di frutta, l’estrazione dei nutrienti del mango come singolo frutto non ha avuto alcun effetto sulla glicemia.
Questi risultati hanno suggerito che, contrariamente al succo di frutta classico, l’estratto di frutta in alcuni casi suscita una risposta glicemica postprandiale più favorevole rispetto alla frutta intera.
In particolare, anche per i frutti ad alto indice glicemico come il mango, l’estrazione di nutrienti non ha peggiorato la risposta. Il meccanismo responsabile di questo effetto non è chiaro.
In conclusione
gli studi presi inconsiderazione sugli estratti di frutta indicano che:
- l’estratto di frutta è più salutare, rispetto al succo di frutta, (e a volte anche della frutta intera) poichè non innalza la glicemia.
- l’estratto di mango non ha effetti sulla glicemia, nonostante il mango è un frutto con alto indice glicemico
- il consumo di estratti di frutta mista riduce la glicemia, rispetto al frutto (intero) non estratto
- l’estratto costituito da lamponi, frutto della passione e mango abbassa l’indice glicemico sia in individui normali che obesi.
Sono comunque utili ulteriori indagini sul potenziale per l’estrazione di nutrienti per consentire una maggiore assunzione di frutta senza causare un’elevata risposta glicemica.
Dott.ssa Nicoletta Paolillo
Biologa – Divulgatrice scientifica in Nutrizione
Fonte: Pubmed